Se vi siete chiesti che tipo di incidenza abbia la stampa 3D sulla chirurgia tradizionale è il caso di leggere lo studio svolto da un equipe di ortopedici in Cina.
Questo studio è stato condotto per mettere a confronto la chirurgia tradizionale e la chirurgia assistita dalla tecnologia di stampa 3D nel trattamento delle fratture del piatto tibiale. Inoltre, nello studio hanno anche analizzato l’effetto della tecnologia di stampa 3D sulla comunicazione fra medici e pazienti.
Settantadue pazienti con fratture del piatto tibiale sono stati arruolati nello studio da aprile 2014 a ottobre 2015. Sono stati divisi in due gruppi: 34 casi del gruppo modello 3D, 38 casi del gruppo chirurgia tradizionale. I singoli modelli sono stati usati per simulare le procedure chirurgiche e dell’intervento chirurgico secondo i piani. Sono stati registrati i seguenti dati: tempo dell’intervento, perdita ematica, l’uso di fluoroscopia intra-operatoria.
Attraverso il follow-up, il recupero dei pazienti è stato monitorato e inoltre, è stato progettato un questionario per verificare la soddisfazione sia per i chirurghi e pazienti. I risultati ottenuti sono per il gruppo modello 3D: il tempo è stato 85.2 ± 0.9 minuti, la perdita ematica è stata186,3 ± 5.5ml, l’uso della fluoroscopia 5,3 ± 0,2 volte; mentre per il gruppo chirurgia tradizionale era 99,2 ± 1,0 minuti per la durata, le perdite ematiche 216.2 ± 6,9 ml, la fluoroscopia 7,1 ± 0,2 volte.
C’è una differenza statisticamente significativa tra il gruppo chirurgia tradizionale e gruppo di modelli 3D. In fase di follow-up, possiamo vedere che il gruppo di stampa 3D ha una migliore efficacia clinica. Il media dei questionari per pazienti e medici erano 7,3 ± 0,1 punti e 8,5 ± 0,1 punti rispettivamente. Questo studio ha suggerito la fattibilità clinica della tecnologia di stampa 3D nel trattamento delle fratture del piatto tibiale. Il planning pre-operatorio secondo 3DIFIC è fondamentale per riuscire a migliorare i risultati clinici e perfezionare la procedura riducendo le tempistiche, l’impiego di radioscopia, la perdita ematica ed i giorni di degenza.